Dio perdona… io no! – SECONDO TEMPO





Dio perdona… io no – Seconda parte

Cat Stevens detto Doc è un pistolero e un giocatore, che campa girando da un posto a un altro giocando a carte nei saloon; una sera, accampatosi all’aperto, viene raggiunto da una sua vecchia conoscenza, Hutch Bessy detto Earp, pistolero assunto da una compagnia di assicurazioni.

Earp sta indagando sul furto di 300.000 dollari in oro da un treno che portava una spedizione per conto di una banca. Apparentemente i responsabili hanno assaltato il treno in un certo punto e poi si sono allontanati col bottino in una direzione, dopo aver ucciso tutti i passeggeri, ma Earp è riuscito a parlare con un testimone sopravvissuto abbastanza per dirgli la verità.

I banditi sono saliti sul treno come passeggeri qualsiasi, poi hanno fatto una strage (perché nessuno riferisse come erano andate effettivamente le cose), hanno fermato il treno in un altro punto (mentre dei complici lasciavano false tracce altrove) scaricando in tutta calma l’oro, e alla fine si sono allontanati dove le tracce non potevano essere seguite. Due banditi hanno proseguito per condurre il treno fino alla destinazione successiva, scendendo poco prima.

Earp è convinto che una sola persona possa organizzare una rapina così: Bill Sant’Antonio, un sanguinario bandito che però risulta morto da dieci mesi, ucciso proprio da Doc; per questo motivo, Earp è venuto a farsi dire come andarono le cose e a chiedere aiuto.

Infatti, Sant’Antonio ha usato Doc, facendogli credere di essere morto e scappando con tutto il bottino delle sue rapine, senza dividerlo con i suoi uomini: allo stesso tempo i suoi uomini, convinti che fosse stato Doc a rubarlo, gli hanno reso la vita impossibile.

I due si mettono separatamente sulle tracce di Bill, e giungono in momenti diversi al suo nascondiglio; costretti a collaborare, recuperano il bottino dell’ultima rapina e fanno appena in tempo a nasconderlo, prima di venire catturati dalla banda del fuorilegge.

Bill ordina che vengano torturati e si allontana per parlare con la talpa che gli fornisce le informazioni, ma non fidandosi del tutto dei suoi fa in modo che si tengano d’occhio a vicenda; mentre lui è via, Doc convince il suo torturatore a recarsi da soli sul posto. Qui, Doc approfitta di un coltello nascosto tra la sabbia quando ha nascosto il bottino per uccidere il suo aguzzino, e poi manda a chiamare Sant’Antonio, per il duello finale. Intanto anche Earp riesce a liberarsi del suo torturatore e raggiunge anche lui il nascondiglio del bottino.

Il duello finale vede confrontarsi Doc e Bill Sant’Antonio faccia a faccia attorno a una montagna carica di dinamite pronta ad esplodere. Terzo incomodo è Earp che, sebbene stia dalla stessa parte di Doc, cerca di impedire la sfida fra i due perché ritiene assurdo sfidare in un duello secondo le regole un criminale così pericoloso.

In questo caso, il mexican standoff viene risolto da Bill Sant’Antonio che prova ad uccidere a tradimento Earp con una Derringer nascosta: Doc lo vede e gli tira un coltello sul braccio in modo da fargli perdere l’arma. Hutch ne esce lievemente ferito, ma stordito, mentre Doc e Bill Sant’Antonio possono terminare la loro sfida.

Doc, come 10 mesi prima, ne esce vincente, ferisce agli arti Sant’Antonio e salva Earp, portandolo in spalla lontano. Sant’Antonio strisciando raggiunge la dinamite, ma senza le mani non riesce a strappare la miccia, e muore esplodendo con l’intera montagna.

In seguito, Earp si risveglia in un carro circondato da sacchi di oro, mentre Doc lo porta a farsi estrarre il proiettile che ha in corpo; quando Earp accenna all’oro, Doc rimanda il discorso a quando potrà impugnare una pistola.